DCCCXXAnno diCristoDCCCXX. IndizioneXIII.Pasqualepapa 4.Lodovico Pioimperadore 7.Lottarioimperadore e re di Italia 1.Di strepitose novità fu feconda in questo anno la città di Costantinopoli. Già era mancato di vita nel precedenteBarda patrizio, e cognato diLeone Armeno imperadore, forte di lui appoggio, ma fiero nemico e persecutore de' monaci, perchè nimico delle sacre immagini. Da meno di lui non era lo stesso imperador Leone nel promuovere l'eresia degl'iconoclasti; ma venne il flagello di Dio a visitarlo in quest'anno[Cedren. Leo Grammaticus, Zonaras et alii in Hist. Byz.]. Aveva egli condannato a morteMichele, cognominatoBalbo, perchè scilinguato, da Amoria città della Frigia, suo capitan delle guardie e patrizio. Mentre questi era condotto al supplizio nella vigilia del Natale del Signore, saltò fuori l'imperadrice Teodosiatutta infuriata, perchè in giorno tale, in cui l'imperadore dovea prepararsi per la sacra comunione, si facesse giustizia, e ne impedì l'esecuzion per allora. Bastò questa dilazione, perchè gli amici di Michele congiurati trucidassero nel dì seguente in chiesa l'imperador suddetto,e poscia fatti eunuchi i di lui figliuoli, li cacciassero in un monistero, uno dei quali nulladimeno non vi arrivò perchè si morì di spasimo.Michele Balbocavato di prigione coi ceppi tuttavia ai piedi, perchè la chiave stava in saccoccia dell'estinto Leone, andò a mettersi sul trono imperiale, e fu proclamato imperadore, e poscia pacificamente accettato da tutti: uomo per altro macchiato di non pochi vizii, infetto di un'eresia che riteneva i riti ebraici, e non mai degno di quella sublime dignità . Calamitoso ancora riuscì quest'anno a tutto il regno della Francia, perchè v'infuriò la peste sopra gli uomini ed anche sopra i buoi, con essersene attribuita troppo buonamente la cagione alle smoderate piogge che vi si provarono, le quali ancora guastarono sì fattamente i raccolti, che alla peste tenne dietro e si congiunse una terribile carestia. Fu accusato in quest'anno per attestato degli Annali de' Franchi[Eginhard., Annal. Francor. Annal. Franc. Bertiniani.],Geraconte di Barcellona di varii delitti, specialmente di fellonia, da un certo Sanilone. Perchè non vi erano chiare pruove del reato, secondo il pazzo costume d'allora, già da lungo tempo introdotto, si venne al giudizio di Dio, cioè al duello, figurandosi la semplicità della gente di que' tempi che Dio nel combattimento assistesse chi avea ragione, cioè tentando empiamente Dio con questi e con altri, ma men pericolosi esperimenti. Vivamente descrive Ermoldo Nigello[Ermold. Nigellus, lib. 3, P. II, tom. 2 Rer. Italic.], contemporaneo scrittore, il loro conflitto, fatto a cavallo (perchè amendue erano Goti di nazione) in un parco alla presenza dell'imperadore e di tutta la Corte, notando, fra le altre cose, che fu portata nel campo la bara in servigio di chi vi restasse morto. Toccò a Bera il disotto; ma il pio imperadore il sottrasse alla morte, se non che la caduta sua servì a condannarlo come se veramente fosse reo. Contentossi nulladimenol'Augusto Lodovico di gastigarlo solamente coll'esilio in Roano. Stavano poi fitte in cuore d'esso imperadore le insolenze e la tracotanza diLiudevitoduca della Pannonia inferiore, che gli s'era ribellato, siccome dicemmo. Tre eserciti dunque, raccolti dalla Sassonia, dalla Franconia, Alamagna, Baviera ed Italia, ordinò egli che nel medesimo tempo entrassero ostilmente nella Pannonia; uno dall'Italia per l'Alpi del Norico, un altro per la Carintia, e il terzo per la Baviera. Trovarono il primo e l'ultimo delle difficoltà ad entrarvi, parte per cagion delle montagne difese dai ribelli, e parte per l'opposizione del fiume Dravo, che conveniva valicare. Quello che s'inviò per la Carintia, ebbe più fortuna, benchè in tre luoghi se gli opponesse il nemico, che tre volte restò sbaragliato. Liudevito intanto si tenea forte in un castello inespugnabile della montagna, senza uscire in campagna, e senza parlar di pace. Unitosi poi insieme i tre eserciti, misero a ferro e a fuoco quasi tutta quella contrada. Alla testa dell'esercito italiano eraBaldricoduca o pur marchese del Friuli. Nel ritorno a casa passando egli per la Carniola, que' popoli,qui Carcasovum fluvium habitant(si dee scrivere,qui circa Savum fluvium habitant) confinanti col Friuli, se gli arrenderono, ed altrettanto fece una parte della Carintia, che dianzi s'era data a Liudevito. In quest'anno ancora fu guerra in Ispagna contra diAbulazre de' Saraceni. E nel mare d'Italia otto navi di mercatanti venendo dalla Sardegna in Italia, rimasero prese dai Saraceni, e affondate in mare. Gli Annali dei Franchi ci hanno taciuta una particolarità importante per l'Italia: cioè, che in quest'anno l'imperador Lodovico concedè al primogenito suoLottario, già dichiarato imperadore nell'anno 817, il regno d'Italia. Ma questo fatto, siccome han dimostrato con varii esempli i padri Cointe, Mabillone e Pagi, abbastanza si raccoglie dall'epoca usata in varie carte sì entro che fuorid'Italia, che ebbe principio nell'anno presente. In pruova di ciò addurrò anch'io varie pergamene da me vedute, ed altre si possono vedere nelle mie Antichità italiche[Antiquit. Ital., Dissert. X.]. Il padre Pagi[Pagius, ad Ann. Baron.]crede che essa epoca avesse principio prima del dì ultimo di maggio dell'anno presente. Deduco io da un suo diploma, da me rapportato altrove[Antiquit. Ital., Dissert. LXXIII.], ch'essa era cominciata anche prima del dì 3 di febbraio, essendo quel documento datoIII nonas februarias, anno, Christo propitio, imperii domni Hlotharii imperatoris XVIII, Indictione XV,cioè nell'anno 837, giacchè l'epoca dell'imperio denotava quella del regno. Dirò di più: puossi anche dubitare, per quanto proposi nelle Antichità italiane[Ibid., Dissert. X.], che tale epoca prendesse principio negli ultimi mesi dell'anno 819; sopra di che lascerò disputarne ad altri. Comunque sia, a noi basti di sapere che al regno d'Italia fu dato in quest'anno (se pur ciò non seguì nel precedente) un nuovo re, e questi fuLottario, imperadore, il quale non andrà molto che vedremo venire a prenderne il possesso.
Di strepitose novità fu feconda in questo anno la città di Costantinopoli. Già era mancato di vita nel precedenteBarda patrizio, e cognato diLeone Armeno imperadore, forte di lui appoggio, ma fiero nemico e persecutore de' monaci, perchè nimico delle sacre immagini. Da meno di lui non era lo stesso imperador Leone nel promuovere l'eresia degl'iconoclasti; ma venne il flagello di Dio a visitarlo in quest'anno[Cedren. Leo Grammaticus, Zonaras et alii in Hist. Byz.]. Aveva egli condannato a morteMichele, cognominatoBalbo, perchè scilinguato, da Amoria città della Frigia, suo capitan delle guardie e patrizio. Mentre questi era condotto al supplizio nella vigilia del Natale del Signore, saltò fuori l'imperadrice Teodosiatutta infuriata, perchè in giorno tale, in cui l'imperadore dovea prepararsi per la sacra comunione, si facesse giustizia, e ne impedì l'esecuzion per allora. Bastò questa dilazione, perchè gli amici di Michele congiurati trucidassero nel dì seguente in chiesa l'imperador suddetto,e poscia fatti eunuchi i di lui figliuoli, li cacciassero in un monistero, uno dei quali nulladimeno non vi arrivò perchè si morì di spasimo.Michele Balbocavato di prigione coi ceppi tuttavia ai piedi, perchè la chiave stava in saccoccia dell'estinto Leone, andò a mettersi sul trono imperiale, e fu proclamato imperadore, e poscia pacificamente accettato da tutti: uomo per altro macchiato di non pochi vizii, infetto di un'eresia che riteneva i riti ebraici, e non mai degno di quella sublime dignità . Calamitoso ancora riuscì quest'anno a tutto il regno della Francia, perchè v'infuriò la peste sopra gli uomini ed anche sopra i buoi, con essersene attribuita troppo buonamente la cagione alle smoderate piogge che vi si provarono, le quali ancora guastarono sì fattamente i raccolti, che alla peste tenne dietro e si congiunse una terribile carestia. Fu accusato in quest'anno per attestato degli Annali de' Franchi[Eginhard., Annal. Francor. Annal. Franc. Bertiniani.],Geraconte di Barcellona di varii delitti, specialmente di fellonia, da un certo Sanilone. Perchè non vi erano chiare pruove del reato, secondo il pazzo costume d'allora, già da lungo tempo introdotto, si venne al giudizio di Dio, cioè al duello, figurandosi la semplicità della gente di que' tempi che Dio nel combattimento assistesse chi avea ragione, cioè tentando empiamente Dio con questi e con altri, ma men pericolosi esperimenti. Vivamente descrive Ermoldo Nigello[Ermold. Nigellus, lib. 3, P. II, tom. 2 Rer. Italic.], contemporaneo scrittore, il loro conflitto, fatto a cavallo (perchè amendue erano Goti di nazione) in un parco alla presenza dell'imperadore e di tutta la Corte, notando, fra le altre cose, che fu portata nel campo la bara in servigio di chi vi restasse morto. Toccò a Bera il disotto; ma il pio imperadore il sottrasse alla morte, se non che la caduta sua servì a condannarlo come se veramente fosse reo. Contentossi nulladimenol'Augusto Lodovico di gastigarlo solamente coll'esilio in Roano. Stavano poi fitte in cuore d'esso imperadore le insolenze e la tracotanza diLiudevitoduca della Pannonia inferiore, che gli s'era ribellato, siccome dicemmo. Tre eserciti dunque, raccolti dalla Sassonia, dalla Franconia, Alamagna, Baviera ed Italia, ordinò egli che nel medesimo tempo entrassero ostilmente nella Pannonia; uno dall'Italia per l'Alpi del Norico, un altro per la Carintia, e il terzo per la Baviera. Trovarono il primo e l'ultimo delle difficoltà ad entrarvi, parte per cagion delle montagne difese dai ribelli, e parte per l'opposizione del fiume Dravo, che conveniva valicare. Quello che s'inviò per la Carintia, ebbe più fortuna, benchè in tre luoghi se gli opponesse il nemico, che tre volte restò sbaragliato. Liudevito intanto si tenea forte in un castello inespugnabile della montagna, senza uscire in campagna, e senza parlar di pace. Unitosi poi insieme i tre eserciti, misero a ferro e a fuoco quasi tutta quella contrada. Alla testa dell'esercito italiano eraBaldricoduca o pur marchese del Friuli. Nel ritorno a casa passando egli per la Carniola, que' popoli,qui Carcasovum fluvium habitant(si dee scrivere,qui circa Savum fluvium habitant) confinanti col Friuli, se gli arrenderono, ed altrettanto fece una parte della Carintia, che dianzi s'era data a Liudevito. In quest'anno ancora fu guerra in Ispagna contra diAbulazre de' Saraceni. E nel mare d'Italia otto navi di mercatanti venendo dalla Sardegna in Italia, rimasero prese dai Saraceni, e affondate in mare. Gli Annali dei Franchi ci hanno taciuta una particolarità importante per l'Italia: cioè, che in quest'anno l'imperador Lodovico concedè al primogenito suoLottario, già dichiarato imperadore nell'anno 817, il regno d'Italia. Ma questo fatto, siccome han dimostrato con varii esempli i padri Cointe, Mabillone e Pagi, abbastanza si raccoglie dall'epoca usata in varie carte sì entro che fuorid'Italia, che ebbe principio nell'anno presente. In pruova di ciò addurrò anch'io varie pergamene da me vedute, ed altre si possono vedere nelle mie Antichità italiche[Antiquit. Ital., Dissert. X.]. Il padre Pagi[Pagius, ad Ann. Baron.]crede che essa epoca avesse principio prima del dì ultimo di maggio dell'anno presente. Deduco io da un suo diploma, da me rapportato altrove[Antiquit. Ital., Dissert. LXXIII.], ch'essa era cominciata anche prima del dì 3 di febbraio, essendo quel documento datoIII nonas februarias, anno, Christo propitio, imperii domni Hlotharii imperatoris XVIII, Indictione XV,cioè nell'anno 837, giacchè l'epoca dell'imperio denotava quella del regno. Dirò di più: puossi anche dubitare, per quanto proposi nelle Antichità italiane[Ibid., Dissert. X.], che tale epoca prendesse principio negli ultimi mesi dell'anno 819; sopra di che lascerò disputarne ad altri. Comunque sia, a noi basti di sapere che al regno d'Italia fu dato in quest'anno (se pur ciò non seguì nel precedente) un nuovo re, e questi fuLottario, imperadore, il quale non andrà molto che vedremo venire a prenderne il possesso.