DUE STANZECOLLE QUALI INCOMINCIA UN CODICE SINCRONOPOSSEDUTO DAI SIGG. EREDI ROSSIDE' CINQUE CANTI DELL'ARIOSTOPUBBLICATI LA PRIMA VOLTA IN VENEZIA NEL 1545DOPO L'ORLANDO FURIOSO

DUE STANZECOLLE QUALI INCOMINCIA UN CODICE SINCRONOPOSSEDUTO DAI SIGG. EREDI ROSSIDE' CINQUE CANTI DELL'ARIOSTOPUBBLICATI LA PRIMA VOLTA IN VENEZIA NEL 1545DOPO L'ORLANDO FURIOSO

Stanza 1ª del Codice

Oltre che già Rinaldo e Orlando uccisoMolti in più volte avean de' lor malvagi;Ben che l'ingiurie fûr con saggio avvisoDal re acchetate e li comun disagi,E che in quei giorni avea lor tolto il risol'ucciso Pinabello e Bertolagi:Nova invidia e nov'odio anco successeChe Franza e Carlo in gran periglio messe.[346]

Oltre che già Rinaldo e Orlando uccisoMolti in più volte avean de' lor malvagi;Ben che l'ingiurie fûr con saggio avvisoDal re acchetate e li comun disagi,E che in quei giorni avea lor tolto il risol'ucciso Pinabello e Bertolagi:Nova invidia e nov'odio anco successeChe Franza e Carlo in gran periglio messe.[346]

Oltre che già Rinaldo e Orlando ucciso

Molti in più volte avean de' lor malvagi;

Ben che l'ingiurie fûr con saggio avviso

Dal re acchetate e li comun disagi,

E che in quei giorni avea lor tolto il riso

l'ucciso Pinabello e Bertolagi:

Nova invidia e nov'odio anco successe

Che Franza e Carlo in gran periglio messe.[346]

Stanza 2ª del Codice, e 1ª dell'Ediz. 1545

Ma prima che di questo altro vi dica,Siate, Signor, contento ch'io vi mene,(Chè ben vi menerò senza fatica)Là dove il Gange ha le dorate arene;E veder faccia una montagna aprica,Che quasi il ciel sopra le spalle tiene,Col gran tempio nel quale ogni quint'annoL'immortal fate a far consiglio vanno.

Ma prima che di questo altro vi dica,Siate, Signor, contento ch'io vi mene,(Chè ben vi menerò senza fatica)Là dove il Gange ha le dorate arene;E veder faccia una montagna aprica,Che quasi il ciel sopra le spalle tiene,Col gran tempio nel quale ogni quint'annoL'immortal fate a far consiglio vanno.

Ma prima che di questo altro vi dica,

Siate, Signor, contento ch'io vi mene,

(Chè ben vi menerò senza fatica)

Là dove il Gange ha le dorate arene;

E veder faccia una montagna aprica,

Che quasi il ciel sopra le spalle tiene,

Col gran tempio nel quale ogni quint'anno

L'immortal fate a far consiglio vanno.


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