ARIOSTO E TASSO

ARIOSTO E TASSO

O prima età del rinnovato mondo,Rigogliosa d'eventi e di valore,In cui fremea qual del caosse in fondoLa battaglia dell'odio e dell'amore;Poichè Italia restò, come infecondoArbor, spogliata dell'antico onore,A lei si pose tua grand'ombra accanto,E dei poeti le parlò col canto.Lieve volando come augel sull'ondeLodovico vedea correre armatiPer mar, per monti e tra selvose frondeGli antichi cavalieri innamorati;E femmine lascive e vereconde,E spechi e larve e corridori alatiAgitava nell'alta fantasiaTutta ardir, tutta luce e melodia.Vide Torquato abbandonate ai ventiLe sacre insegne della gloria avitaPer gli assiri vagar campi fiorenti,Mentre la fede il gran Sepolcro addita. —D'amore inebbriato in carmi ardentiArmonizzò la tempestosa vita;E il genio in lui com'aquila in ritorteTanto si scosse che gli diè la morte.Come due torri poste sul confineChe una dall'altra region diparteSpirto voi daste, o fantasie divine,A tromba che squillò per ogni parte;E della spenta età, le cui ruineGiaccion quai membra di gigante sparte,A noi, crescente procellosa etate,La fè, il valor, le cortesie narrate.

O prima età del rinnovato mondo,Rigogliosa d'eventi e di valore,In cui fremea qual del caosse in fondoLa battaglia dell'odio e dell'amore;Poichè Italia restò, come infecondoArbor, spogliata dell'antico onore,A lei si pose tua grand'ombra accanto,E dei poeti le parlò col canto.Lieve volando come augel sull'ondeLodovico vedea correre armatiPer mar, per monti e tra selvose frondeGli antichi cavalieri innamorati;E femmine lascive e vereconde,E spechi e larve e corridori alatiAgitava nell'alta fantasiaTutta ardir, tutta luce e melodia.Vide Torquato abbandonate ai ventiLe sacre insegne della gloria avitaPer gli assiri vagar campi fiorenti,Mentre la fede il gran Sepolcro addita. —D'amore inebbriato in carmi ardentiArmonizzò la tempestosa vita;E il genio in lui com'aquila in ritorteTanto si scosse che gli diè la morte.Come due torri poste sul confineChe una dall'altra region diparteSpirto voi daste, o fantasie divine,A tromba che squillò per ogni parte;E della spenta età, le cui ruineGiaccion quai membra di gigante sparte,A noi, crescente procellosa etate,La fè, il valor, le cortesie narrate.

O prima età del rinnovato mondo,

Rigogliosa d'eventi e di valore,

In cui fremea qual del caosse in fondo

La battaglia dell'odio e dell'amore;

Poichè Italia restò, come infecondo

Arbor, spogliata dell'antico onore,

A lei si pose tua grand'ombra accanto,

E dei poeti le parlò col canto.

Lieve volando come augel sull'onde

Lodovico vedea correre armati

Per mar, per monti e tra selvose fronde

Gli antichi cavalieri innamorati;

E femmine lascive e vereconde,

E spechi e larve e corridori alati

Agitava nell'alta fantasia

Tutta ardir, tutta luce e melodia.

Vide Torquato abbandonate ai venti

Le sacre insegne della gloria avita

Per gli assiri vagar campi fiorenti,

Mentre la fede il gran Sepolcro addita. —

D'amore inebbriato in carmi ardenti

Armonizzò la tempestosa vita;

E il genio in lui com'aquila in ritorte

Tanto si scosse che gli diè la morte.

Come due torri poste sul confine

Che una dall'altra region diparte

Spirto voi daste, o fantasie divine,

A tromba che squillò per ogni parte;

E della spenta età, le cui ruine

Giaccion quai membra di gigante sparte,

A noi, crescente procellosa etate,

La fè, il valor, le cortesie narrate.


Back to IndexNext