IL SALICE
La tua fronte il ciel non guata;Baci il suol languidamente;E sei l'arbor destinataI sepolcri ad ombreggiar.Di tue foglie il verde è belloSe si specchia in queto rio,Ma sul marmo d'un avelloL'ombra tua più sacra appar.Ah! dai colpi lo difendiDi procella struggitrice!Solo il varco non contendiDella luna allo splendor;E mentr'ella qual pietosoVolto guata il cimiteroSu te canti lamentosoIl notturno volator.Un magnanimo PossenteCui fu carcer l'oceanoLa sua tomba mai non senteD'un sospiro consolar.Ma tu pieghi i rami mestiSu quell'urna illacrimata,Tu che un giorno lo vedestiPenseroso in riva al mar.Spesso memore nocchieroTra le sacre aure s'aggiraChe dell'esule GuerrieroEbber l'ultimo sospir;E se all'urna s'avvicinaOde i passi d'una scolta,L'ulular della marina,E de' tuoi rami il fremir.
La tua fronte il ciel non guata;Baci il suol languidamente;E sei l'arbor destinataI sepolcri ad ombreggiar.Di tue foglie il verde è belloSe si specchia in queto rio,Ma sul marmo d'un avelloL'ombra tua più sacra appar.Ah! dai colpi lo difendiDi procella struggitrice!Solo il varco non contendiDella luna allo splendor;E mentr'ella qual pietosoVolto guata il cimiteroSu te canti lamentosoIl notturno volator.Un magnanimo PossenteCui fu carcer l'oceanoLa sua tomba mai non senteD'un sospiro consolar.Ma tu pieghi i rami mestiSu quell'urna illacrimata,Tu che un giorno lo vedestiPenseroso in riva al mar.Spesso memore nocchieroTra le sacre aure s'aggiraChe dell'esule GuerrieroEbber l'ultimo sospir;E se all'urna s'avvicinaOde i passi d'una scolta,L'ulular della marina,E de' tuoi rami il fremir.
La tua fronte il ciel non guata;
Baci il suol languidamente;
E sei l'arbor destinata
I sepolcri ad ombreggiar.
Di tue foglie il verde è bello
Se si specchia in queto rio,
Ma sul marmo d'un avello
L'ombra tua più sacra appar.
Ah! dai colpi lo difendi
Di procella struggitrice!
Solo il varco non contendi
Della luna allo splendor;
E mentr'ella qual pietoso
Volto guata il cimitero
Su te canti lamentoso
Il notturno volator.
Un magnanimo Possente
Cui fu carcer l'oceano
La sua tomba mai non sente
D'un sospiro consolar.
Ma tu pieghi i rami mesti
Su quell'urna illacrimata,
Tu che un giorno lo vedesti
Penseroso in riva al mar.
Spesso memore nocchiero
Tra le sacre aure s'aggira
Che dell'esule Guerriero
Ebber l'ultimo sospir;
E se all'urna s'avvicina
Ode i passi d'una scolta,
L'ulular della marina,
E de' tuoi rami il fremir.