SCENA QUARTA.

No.

No.

No.

TRISTANO.

E ti segnerò di lividi e di piaghe,e beverò il liquore delle tue lacrime...

E ti segnerò di lividi e di piaghe,e beverò il liquore delle tue lacrime...

E ti segnerò di lividi e di piaghe,

e beverò il liquore delle tue lacrime...

ISOTTA.

No.

No.

No.

TRISTANO.

Che sai di me?

Che sai di me?

Che sai di me?

ISOTTA.

Tutto... perchè...

Tutto... perchè...

Tutto... perchè...

TRISTANO.

Perchè? Non aver paura!Ho raccolto le sozzure per la via;puoi buttarmi qualunque bestemmia.

Perchè? Non aver paura!Ho raccolto le sozzure per la via;puoi buttarmi qualunque bestemmia.

Perchè? Non aver paura!

Ho raccolto le sozzure per la via;

puoi buttarmi qualunque bestemmia.

ISOTTA.

Sì. Perchè ti amo...

Sì. Perchè ti amo...

Sì. Perchè ti amo...

HUBBO.

(Facendo irruzione).

(Facendo irruzione).

Ah ah ah... Quanti pallonciniverdi, e rossi, e gialli!Che gala nella mia gioia!...Ognuno si può impiccare al colore che vuolee chiamarlo stella!È proprio una festa, signora,da perderne la testa,ed anche il nano di Cortevi bacia la veste, oggi, si può,e fugge via, fugge lontano,tanto lontano che non lo troverete più,e sarà ai piedi vostri...

Ah ah ah... Quanti pallonciniverdi, e rossi, e gialli!Che gala nella mia gioia!...Ognuno si può impiccare al colore che vuolee chiamarlo stella!È proprio una festa, signora,da perderne la testa,ed anche il nano di Cortevi bacia la veste, oggi, si può,e fugge via, fugge lontano,tanto lontano che non lo troverete più,e sarà ai piedi vostri...

Ah ah ah... Quanti palloncini

verdi, e rossi, e gialli!

Che gala nella mia gioia!...

Ognuno si può impiccare al colore che vuole

e chiamarlo stella!

È proprio una festa, signora,

da perderne la testa,

ed anche il nano di Corte

vi bacia la veste, oggi, si può,

e fugge via, fugge lontano,

tanto lontano che non lo troverete più,

e sarà ai piedi vostri...

(Sparisce in un tintinnìo di sonagli, ma ritorna a spiare ed appiattarsi, di lì a poco, dietro la fontana).

(Sparisce in un tintinnìo di sonagli, ma ritorna a spiare ed appiattarsi, di lì a poco, dietro la fontana).

ISOTTA.

È il buffone!

È il buffone!

È il buffone!

TRISTANO.

Ecco il povero mendicante,che vivrà sulla soglia della tua bellezza.e questa volta sarò io maritoe geloso cent'occhie severo cento supplizi!Ah, mi diverto, mi diverto smisuratamente.Ma se tu davvero mi ami, Isotta...

Ecco il povero mendicante,che vivrà sulla soglia della tua bellezza.e questa volta sarò io maritoe geloso cent'occhie severo cento supplizi!Ah, mi diverto, mi diverto smisuratamente.Ma se tu davvero mi ami, Isotta...

Ecco il povero mendicante,

che vivrà sulla soglia della tua bellezza.

e questa volta sarò io marito

e geloso cent'occhi

e severo cento supplizi!

Ah, mi diverto, mi diverto smisuratamente.

Ma se tu davvero mi ami, Isotta...

ISOTTA.

Non giocare colla mia vita: taci.

Non giocare colla mia vita: taci.

Non giocare colla mia vita: taci.

(Una pausa. I due sono seduti sul margine della fontana. E s'avanzaOninonicon passo quasi di danza; lo segueEliner, cantando; ultimoCariado, lugubre. Sono in fila, a distanze uguali, ubriachi tutti e tre, ma contegnosi).

(Una pausa. I due sono seduti sul margine della fontana. E s'avanzaOninonicon passo quasi di danza; lo segueEliner, cantando; ultimoCariado, lugubre. Sono in fila, a distanze uguali, ubriachi tutti e tre, ma contegnosi).

ONINONI.

A me, una festa così, mi fa ringiovanire. Se la musica non fosse fuori di tempo, farei quattro giri di danza, ma è fuori di tempo...

A me, una festa così, mi fa ringiovanire. Se la musica non fosse fuori di tempo, farei quattro giri di danza, ma è fuori di tempo...

ELINER.

(Cantando).

(Cantando).

La vita è una sorpresa...c'è la salita e poi c'è la discesa...Ed oggi tocca a me, domani a te,e finalmente al re!La vita è una sorpresa...

La vita è una sorpresa...c'è la salita e poi c'è la discesa...Ed oggi tocca a me, domani a te,e finalmente al re!La vita è una sorpresa...

La vita è una sorpresa...

c'è la salita e poi c'è la discesa...

Ed oggi tocca a me, domani a te,

e finalmente al re!

La vita è una sorpresa...

CARIADO.

Ma io la sposa non ce l'ho... e l'avrei voluta anch'io... e l'avrei molto accontentata... ma non ce l'ho... Amen...

Ma io la sposa non ce l'ho... e l'avrei voluta anch'io... e l'avrei molto accontentata... ma non ce l'ho... Amen...

ONINONI.

Questo, per Sant'Agata vergine, si chiama giardino? E noi ci spasseggiamo dentro come padroni... Ma, sacramento! questa è acqua... Maledetta sia l'acqua e chi la beve. E quindi anche la pioggia, maledetta. Però ai campi fa bene, la pioggia. Sì, ma noi non siamo campi!

Questo, per Sant'Agata vergine, si chiama giardino? E noi ci spasseggiamo dentro come padroni... Ma, sacramento! questa è acqua... Maledetta sia l'acqua e chi la beve. E quindi anche la pioggia, maledetta. Però ai campi fa bene, la pioggia. Sì, ma noi non siamo campi!

CARIADO.

È deserta la vita, ecco...

È deserta la vita, ecco...

ELINER.

(Cantando).

(Cantando).

La vita è una sorpresa...

La vita è una sorpresa...

La vita è una sorpresa...

(I tre brigantiexeunt).

(I tre brigantiexeunt).

TRISTANO.

Io sono uno dei loro e come loroubriaco di pensieri.Ma, Isotta, per te devo...Vuoi un poco di veleno e di verità?

Io sono uno dei loro e come loroubriaco di pensieri.Ma, Isotta, per te devo...Vuoi un poco di veleno e di verità?

Io sono uno dei loro e come loro

ubriaco di pensieri.

Ma, Isotta, per te devo...

Vuoi un poco di veleno e di verità?

ISOTTA.

Nulla voglio, e nulla domando.

Nulla voglio, e nulla domando.

Nulla voglio, e nulla domando.

TRISTANO.

Se mi ami, devo ben farti soffrire!

Se mi ami, devo ben farti soffrire!

Se mi ami, devo ben farti soffrire!

ISOTTA.

E tutto ascolto.

E tutto ascolto.

E tutto ascolto.

TRISTANO.

Non t'ho ancora dato l'anello:eccolo: guarda: trasparente! Biondo come...

Non t'ho ancora dato l'anello:eccolo: guarda: trasparente! Biondo come...

Non t'ho ancora dato l'anello:

eccolo: guarda: trasparente! Biondo come...

ISOTTA.

L'hai gettato nella vasca!

L'hai gettato nella vasca!

L'hai gettato nella vasca!

TRISTANO.

Eh sì! Quando tu prendere lo vogliadevi affogare...

Eh sì! Quando tu prendere lo vogliadevi affogare...

Eh sì! Quando tu prendere lo voglia

devi affogare...

ISOTTA.

Mi butto.

Mi butto.

Mi butto.

TRISTANO.

No. Che è un anello? Ombre. Ombre.Ma quello... Sì, Isotta!tu sei mia moglie.Isotta, io t'ho sposato, ridi,è tempo di risate,t'ho sposato perchè amo un'altra donna.

No. Che è un anello? Ombre. Ombre.Ma quello... Sì, Isotta!tu sei mia moglie.Isotta, io t'ho sposato, ridi,è tempo di risate,t'ho sposato perchè amo un'altra donna.

No. Che è un anello? Ombre. Ombre.

Ma quello... Sì, Isotta!

tu sei mia moglie.

Isotta, io t'ho sposato, ridi,

è tempo di risate,

t'ho sposato perchè amo un'altra donna.

ISOTTA.

Sapevo.

Sapevo.

Sapevo.

TRISTANO.

Perchè sono infelice, ed ho volutoesserlo di più...

Perchè sono infelice, ed ho volutoesserlo di più...

Perchè sono infelice, ed ho voluto

esserlo di più...

ISOTTA.

Sapevo.

Sapevo.

Sapevo.

TRISTANO.

Perchè ho voluto potermi disprezzare!Perchè ho voluto avere anch'ioquella catena che ha lei,per essere come lei,sotto il peso di un eguale dolore,ed ho scelto te perchè tu mi sial'aguzzino, il carnefice, l'infamia,e torturandolo, tu faccia più divinoquest'amore che io ho tanto dilaniatoe che dilania me.

Perchè ho voluto potermi disprezzare!Perchè ho voluto avere anch'ioquella catena che ha lei,per essere come lei,sotto il peso di un eguale dolore,ed ho scelto te perchè tu mi sial'aguzzino, il carnefice, l'infamia,e torturandolo, tu faccia più divinoquest'amore che io ho tanto dilaniatoe che dilania me.

Perchè ho voluto potermi disprezzare!

Perchè ho voluto avere anch'io

quella catena che ha lei,

per essere come lei,

sotto il peso di un eguale dolore,

ed ho scelto te perchè tu mi sia

l'aguzzino, il carnefice, l'infamia,

e torturandolo, tu faccia più divino

quest'amore che io ho tanto dilaniato

e che dilania me.

ISOTTA.

Sapevo.

Sapevo.

Sapevo.

TRISTANO.

T'ho presa come si prende, ecco, la morte,con disperazione,e avevi il nome di lei,dell'assente, della mia Isotta,del mio sognoe l'anello era suo.

T'ho presa come si prende, ecco, la morte,con disperazione,e avevi il nome di lei,dell'assente, della mia Isotta,del mio sognoe l'anello era suo.

T'ho presa come si prende, ecco, la morte,

con disperazione,

e avevi il nome di lei,

dell'assente, della mia Isotta,

del mio sogno

e l'anello era suo.

ISOTTA.

Puoi piangere, ora, con me.

Puoi piangere, ora, con me.

Puoi piangere, ora, con me.

TRISTANO.

No. Non so piangere. Rido.Ma tu sei come un balsamosul mio ridere malato...Oh, senti, cantano laggiù:... per chi?

No. Non so piangere. Rido.Ma tu sei come un balsamosul mio ridere malato...Oh, senti, cantano laggiù:... per chi?

No. Non so piangere. Rido.

Ma tu sei come un balsamo

sul mio ridere malato...

Oh, senti, cantano laggiù:... per chi?

ISOTTA.

Per noi.

Per noi.

Per noi.

TRISTANO.

Sì? E perchè non ci amiamo?Ho ben infranto la mia fedeltà.Sacrifica tu, la castità.Che vogliamo noi, donna?Divoriamoci coi denti,cerchiamo dentro noi il nostro fango!Ah, Isotta, perdona: guariscimi tu!Insegnami a credere ancòra,ed a non ricordare più.Tu hai mani bianche e leggere,di fata: dammele...Costruiscimi una vita tenue,nuova come un sogno nuovo.Chiudi la porta a tutti i pensieriche vengono di lontanoo che vogliono volar via...Salvami, salvami tu, pura..

Sì? E perchè non ci amiamo?Ho ben infranto la mia fedeltà.Sacrifica tu, la castità.Che vogliamo noi, donna?Divoriamoci coi denti,cerchiamo dentro noi il nostro fango!Ah, Isotta, perdona: guariscimi tu!Insegnami a credere ancòra,ed a non ricordare più.Tu hai mani bianche e leggere,di fata: dammele...Costruiscimi una vita tenue,nuova come un sogno nuovo.Chiudi la porta a tutti i pensieriche vengono di lontanoo che vogliono volar via...Salvami, salvami tu, pura..

Sì? E perchè non ci amiamo?

Ho ben infranto la mia fedeltà.

Sacrifica tu, la castità.

Che vogliamo noi, donna?

Divoriamoci coi denti,

cerchiamo dentro noi il nostro fango!

Ah, Isotta, perdona: guariscimi tu!

Insegnami a credere ancòra,

ed a non ricordare più.

Tu hai mani bianche e leggere,

di fata: dammele...

Costruiscimi una vita tenue,

nuova come un sogno nuovo.

Chiudi la porta a tutti i pensieri

che vengono di lontano

o che vogliono volar via...

Salvami, salvami tu, pura..

(S'inginocchia — essa gli mette le mani nei capelli).

(S'inginocchia — essa gli mette le mani nei capelli).

La voce di Hubbo.

La bionda Isotta, per gelosiadi re Marco, suo marito,mentre tu ridi, soffre,dentro una prigione,cavalier Tristano!

La bionda Isotta, per gelosiadi re Marco, suo marito,mentre tu ridi, soffre,dentro una prigione,cavalier Tristano!

La bionda Isotta, per gelosia

di re Marco, suo marito,

mentre tu ridi, soffre,

dentro una prigione,

cavalier Tristano!

TRISTANO

(Levandosi).

(Levandosi).

Tu hai parlato? Tu?L'anima mia? L'ombra?Sì. È vero! Una prigione...Voglio una prigione anch'io!Perchè devo io qui solo respirare la libertà,godere la notte, ubriacarmi d'illusioneCome lei, come l'amor mio vero!Tu no, non ti conosco.Chi sei? Chi sei? Ti odio!Vattene. Una prigione, voglio!E soffrire anch'io!Sii gelosa, dunque! Sii gelosa,t'ho sposata per questo solo.Fammi male, se mi vuoi bene!E chiudimi in una prigione,ti prego, te ne prego, ti supplico...e dopo, fanciulla, ti benedirò...

Tu hai parlato? Tu?L'anima mia? L'ombra?Sì. È vero! Una prigione...Voglio una prigione anch'io!Perchè devo io qui solo respirare la libertà,godere la notte, ubriacarmi d'illusioneCome lei, come l'amor mio vero!Tu no, non ti conosco.Chi sei? Chi sei? Ti odio!Vattene. Una prigione, voglio!E soffrire anch'io!Sii gelosa, dunque! Sii gelosa,t'ho sposata per questo solo.Fammi male, se mi vuoi bene!E chiudimi in una prigione,ti prego, te ne prego, ti supplico...e dopo, fanciulla, ti benedirò...

Tu hai parlato? Tu?

L'anima mia? L'ombra?

Sì. È vero! Una prigione...

Voglio una prigione anch'io!

Perchè devo io qui solo respirare la libertà,

godere la notte, ubriacarmi d'illusione

Come lei, come l'amor mio vero!

Tu no, non ti conosco.

Chi sei? Chi sei? Ti odio!

Vattene. Una prigione, voglio!

E soffrire anch'io!

Sii gelosa, dunque! Sii gelosa,

t'ho sposata per questo solo.

Fammi male, se mi vuoi bene!

E chiudimi in una prigione,

ti prego, te ne prego, ti supplico...

e dopo, fanciulla, ti benedirò...

La voce di Eliner.

(Cantando).

(Cantando).

La vita è una sorpresa,c'è la salita, e poi c'è la discesa...

La vita è una sorpresa,c'è la salita, e poi c'è la discesa...

La vita è una sorpresa,

c'è la salita, e poi c'è la discesa...

Una prigione. Attraverso l'inferriata qualche stella.

TRISTANO.

Sono giunto al porto, qui?Ho tanto navigato per questo?No: ancora non è la morte vera.Buio, sì, ma qualche stella vive, lassù:nero, nero voglio: lutto sovrano.

Sono giunto al porto, qui?Ho tanto navigato per questo?No: ancora non è la morte vera.Buio, sì, ma qualche stella vive, lassù:nero, nero voglio: lutto sovrano.

Sono giunto al porto, qui?

Ho tanto navigato per questo?

No: ancora non è la morte vera.

Buio, sì, ma qualche stella vive, lassù:

nero, nero voglio: lutto sovrano.

(Togliendosi la maschera).

(Togliendosi la maschera).

Mio viso ti sbendo: l'infinito soleè presente, e l'infinito è lei: mia signorache spia: la sento qui, là:Isotta, mi maledici? No, non devi,nessun bacio ha cancellato i tuoi baci:tra qualunque creatura di carne e me,sempre tu, ombra, ho veduto e vedo,ed a questo carcere tu mi condanni!Perchè dovrei, spietata, maledirti,ma folle di sentirmi così tuo,ti dono invece questo viso nudocome un cadavere risorto, e gododelle tue ineffabili carezze e spasmoverso questa tua divina oscurità.

Mio viso ti sbendo: l'infinito soleè presente, e l'infinito è lei: mia signorache spia: la sento qui, là:Isotta, mi maledici? No, non devi,nessun bacio ha cancellato i tuoi baci:tra qualunque creatura di carne e me,sempre tu, ombra, ho veduto e vedo,ed a questo carcere tu mi condanni!Perchè dovrei, spietata, maledirti,ma folle di sentirmi così tuo,ti dono invece questo viso nudocome un cadavere risorto, e gododelle tue ineffabili carezze e spasmoverso questa tua divina oscurità.

Mio viso ti sbendo: l'infinito sole

è presente, e l'infinito è lei: mia signora

che spia: la sento qui, là:

Isotta, mi maledici? No, non devi,

nessun bacio ha cancellato i tuoi baci:

tra qualunque creatura di carne e me,

sempre tu, ombra, ho veduto e vedo,

ed a questo carcere tu mi condanni!

Perchè dovrei, spietata, maledirti,

ma folle di sentirmi così tuo,

ti dono invece questo viso nudo

come un cadavere risorto, e godo

delle tue ineffabili carezze e spasmo

verso questa tua divina oscurità.

(Entrano dall'inferriata le voci dei briganti).

(Entrano dall'inferriata le voci dei briganti).

La voce di Oninoni.

Oh, capitano, è vero che sei lì dentro?

Oh, capitano, è vero che sei lì dentro?

La voce di Eliner.

Non risponde!

Non risponde!

La voce di Oninoni.

Siamo venuti via: che si poteva fare più. San Giuda benedetto?

Siamo venuti via: che si poteva fare più. San Giuda benedetto?

La voce di Cariado.

Anche i re muoiono, e re Languis è morto...

Anche i re muoiono, e re Languis è morto...

La voce di Oninoni.

Il popolo allora ti ha fabbricato qualcosa come una repubblica...

Il popolo allora ti ha fabbricato qualcosa come una repubblica...

La voce di Eliner.

E siamo venuti qui, da te.

E siamo venuti qui, da te.

La voce di Oninoni.

Ci vuoi non ci vuoi?

Ci vuoi non ci vuoi?

La voce di Cariado.

Si torna a fare il brigantaggio.

Si torna a fare il brigantaggio.

(La faccia diOninoniappare all'inferriata).

(La faccia diOninoniappare all'inferriata).

ONINONI.

Silenzio!... Oh, olà! Sacripante, è morto anche lui!

Silenzio!... Oh, olà! Sacripante, è morto anche lui!

(Oninoni sparisce, le voci si perdono).

(Oninoni sparisce, le voci si perdono).

La voce di Eliner.

Era un po' strambo, poveretto!

Era un po' strambo, poveretto!

La voce di Oninoni.

Ma tutto cuore!

Ma tutto cuore!

La voce di Cariado.

Amen!

Amen!

TRISTANO.

Resterò dunque solo? Ma se il mondomi crollasse intorno ed io sopravvivessi,unico, non mi lasceresti ancòra, Isotta,ma dentro me sempre rimani,a divorarmi come fai!

Resterò dunque solo? Ma se il mondomi crollasse intorno ed io sopravvivessi,unico, non mi lasceresti ancòra, Isotta,ma dentro me sempre rimani,a divorarmi come fai!

Resterò dunque solo? Ma se il mondo

mi crollasse intorno ed io sopravvivessi,

unico, non mi lasceresti ancòra, Isotta,

ma dentro me sempre rimani,

a divorarmi come fai!

(Una pausa).

(Una pausa).

C'è un grillo, nella notte.Per tre volte un usignolo era venutoa farmi tacere, poi silenzio.Ora i grilli. Domani i vermi,Tristano, ti sei chiuso, ma cammini,cammini verso di leie l'ombra ti segue, fedele.

C'è un grillo, nella notte.Per tre volte un usignolo era venutoa farmi tacere, poi silenzio.Ora i grilli. Domani i vermi,Tristano, ti sei chiuso, ma cammini,cammini verso di leie l'ombra ti segue, fedele.

C'è un grillo, nella notte.

Per tre volte un usignolo era venuto

a farmi tacere, poi silenzio.

Ora i grilli. Domani i vermi,

Tristano, ti sei chiuso, ma cammini,

cammini verso di lei

e l'ombra ti segue, fedele.

(Due mani bianchissime appaiono tra i ferri della finestrella; e Tristano le vede).

(Due mani bianchissime appaiono tra i ferri della finestrella; e Tristano le vede).

Chi m'offre questi grandi fiori bianchi,virginali? Oh fiori di gelo e di giglio!Mani! O mani senza persona,mani recise. Di chi siete?Mie, mie, e del sogno! No, sue.Mani, mani che hanno più forzache non la fede, che non la fame!Mani esangui e capaci di tanto delittosu me, che m'abbandono!O mani di regina, sì,ma dei burattini!Io mi muovo secondo che voi mi guidate,e io sono il vostro pagliaccio,e mi fate saltare, danzare, giacere,e vi faccio la mia reverenza!E cerco i fili colle dita: e non ci sono...Perchè siete due ragni mostruosi,che avete tessuto la mia perdizione!Ragni: ed io credo... No, vedo...Isotta, sei tu morta? E vieni a darmi l'addio?Devo morire anch'io? Mi chiami? Mi vuoi?Prendimi. Oh sì, donami questa grazia.Ah, immobili siete, quasi spente,ma io sento che voi sentite.E se vi pungessi, nascerebbe il sangue.Coi denti, coi denti!... Ah, delizia...Baci... baci... Che volete? L'anima?Ahi mute e tenaci come due pensieri, lì,come due chiodi. No!Andate via! Via! Sparite!Siete nebbia, lo so. Siete sogno, lo so.Debbo destarmi; voglio destarmi, su,sono in piedi. Vivo. Vedo.E sono lì, bianche come due peccati bianchi!Isotta, sei tu... Che mi asciugavi le lacrime,buona ti conosco. No, tragica,feroce. Rivuoi l'anello? Ah, sì! Ecco!L'anello! Perduto! Annegato!Come una persona viva... Perdona,perdona. Guarda, congiungo le mie mani,e tu perdona! Ah, maledetta!Basta: le prendo, le spezzo... le adoro!Dietro queste mani, nella notte, viveIsotta, la mia divina, e queste, sì,mi portano le più silenziose carezzenate dalla sua pena...O dita fredde qui sulla mia facciarovente... Adoro le immagini sacre,l'incubo mio,le due lampade bianche per la mia tomba,le due anime vive e disgiunte e gemellecome le nostre due, Isotta, Isotta!...Tu sei qui... È vero? Ah meraviglia,tu sei vera, tu sei viva, tu sei mia!Isotta, lasciami morire, e chiudimi gli occhitu, divinamente muta, così...

Chi m'offre questi grandi fiori bianchi,virginali? Oh fiori di gelo e di giglio!Mani! O mani senza persona,mani recise. Di chi siete?Mie, mie, e del sogno! No, sue.Mani, mani che hanno più forzache non la fede, che non la fame!Mani esangui e capaci di tanto delittosu me, che m'abbandono!O mani di regina, sì,ma dei burattini!Io mi muovo secondo che voi mi guidate,e io sono il vostro pagliaccio,e mi fate saltare, danzare, giacere,e vi faccio la mia reverenza!E cerco i fili colle dita: e non ci sono...Perchè siete due ragni mostruosi,che avete tessuto la mia perdizione!Ragni: ed io credo... No, vedo...Isotta, sei tu morta? E vieni a darmi l'addio?Devo morire anch'io? Mi chiami? Mi vuoi?Prendimi. Oh sì, donami questa grazia.Ah, immobili siete, quasi spente,ma io sento che voi sentite.E se vi pungessi, nascerebbe il sangue.Coi denti, coi denti!... Ah, delizia...Baci... baci... Che volete? L'anima?Ahi mute e tenaci come due pensieri, lì,come due chiodi. No!Andate via! Via! Sparite!Siete nebbia, lo so. Siete sogno, lo so.Debbo destarmi; voglio destarmi, su,sono in piedi. Vivo. Vedo.E sono lì, bianche come due peccati bianchi!Isotta, sei tu... Che mi asciugavi le lacrime,buona ti conosco. No, tragica,feroce. Rivuoi l'anello? Ah, sì! Ecco!L'anello! Perduto! Annegato!Come una persona viva... Perdona,perdona. Guarda, congiungo le mie mani,e tu perdona! Ah, maledetta!Basta: le prendo, le spezzo... le adoro!Dietro queste mani, nella notte, viveIsotta, la mia divina, e queste, sì,mi portano le più silenziose carezzenate dalla sua pena...O dita fredde qui sulla mia facciarovente... Adoro le immagini sacre,l'incubo mio,le due lampade bianche per la mia tomba,le due anime vive e disgiunte e gemellecome le nostre due, Isotta, Isotta!...Tu sei qui... È vero? Ah meraviglia,tu sei vera, tu sei viva, tu sei mia!Isotta, lasciami morire, e chiudimi gli occhitu, divinamente muta, così...

Chi m'offre questi grandi fiori bianchi,

virginali? Oh fiori di gelo e di giglio!

Mani! O mani senza persona,

mani recise. Di chi siete?

Mie, mie, e del sogno! No, sue.

Mani, mani che hanno più forza

che non la fede, che non la fame!

Mani esangui e capaci di tanto delitto

su me, che m'abbandono!

O mani di regina, sì,

ma dei burattini!

Io mi muovo secondo che voi mi guidate,

e io sono il vostro pagliaccio,

e mi fate saltare, danzare, giacere,

e vi faccio la mia reverenza!

E cerco i fili colle dita: e non ci sono...

Perchè siete due ragni mostruosi,

che avete tessuto la mia perdizione!

Ragni: ed io credo... No, vedo...

Isotta, sei tu morta? E vieni a darmi l'addio?

Devo morire anch'io? Mi chiami? Mi vuoi?

Prendimi. Oh sì, donami questa grazia.

Ah, immobili siete, quasi spente,

ma io sento che voi sentite.

E se vi pungessi, nascerebbe il sangue.

Coi denti, coi denti!... Ah, delizia...

Baci... baci... Che volete? L'anima?

Ahi mute e tenaci come due pensieri, lì,

come due chiodi. No!

Andate via! Via! Sparite!

Siete nebbia, lo so. Siete sogno, lo so.

Debbo destarmi; voglio destarmi, su,

sono in piedi. Vivo. Vedo.

E sono lì, bianche come due peccati bianchi!

Isotta, sei tu... Che mi asciugavi le lacrime,

buona ti conosco. No, tragica,

feroce. Rivuoi l'anello? Ah, sì! Ecco!

L'anello! Perduto! Annegato!

Come una persona viva... Perdona,

perdona. Guarda, congiungo le mie mani,

e tu perdona! Ah, maledetta!

Basta: le prendo, le spezzo... le adoro!

Dietro queste mani, nella notte, vive

Isotta, la mia divina, e queste, sì,

mi portano le più silenziose carezze

nate dalla sua pena...

O dita fredde qui sulla mia faccia

rovente... Adoro le immagini sacre,

l'incubo mio,

le due lampade bianche per la mia tomba,

le due anime vive e disgiunte e gemelle

come le nostre due, Isotta, Isotta!...

Tu sei qui... È vero? Ah meraviglia,

tu sei vera, tu sei viva, tu sei mia!

Isotta, lasciami morire, e chiudimi gli occhi

tu, divinamente muta, così...

Fine del secondo atto.


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